Posts written by skywalker.

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    Ugh, sto avendo un bel po di problemi con il pc in questi giorni, spero che sabato mio padre riesca a risolve tutto. Giuro che non vi ho abbandonato e.e
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    Non ci credo che non ti seguo su tvshowtime e.e Devo rimediare immediatamente.
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    Scusate la poca presenza ma condividere il pc di mia sorella non funziona molto bene visto che anche lei ha role su role a cui rispondere c_c Tra il 5 e il 6 comunque torna finalmente mio padre e avrà con se il mio pc nuovo *^* Appena ci metto mano rispondo alle role e spero di tornare più presente ❤️❤️
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    Okay, torno tra voi ufficialmente il 7, anche se è più probabile che sarà l'8 visto che il 7 mia madre già ha invitato gente a casa perché torno <_<
    Quindi fino a quel giorno però avrò super poco tempo perché sto rimettendo tutto in valigia negli attimi liberi che ho da quei piccoli mostri. E niente, volevo solo rinnovare l'assenza e scusarmi di nuovo ma qua dentro sta diventando tipo inferno c_c
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    26 years ◆ Sensate ◆ Trauma surgeon ◆ single ◆ Santa Monica ◆ sheetoutfit
    Mavi James Lightwood
    Little darling, it's been a long cold lonely winter. Little darling, it feels like years since it's been here. Here comes the sun, here comes the sun. And I say it's all right.
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    With great power comes a ton of weird crap that you are not prepared to deal with.
    E
    ra da un po' di tempo che Mavi non incontrava qualcuno di interessante come Kellan. Normalmente le sue giornate erano sempre divise tra il lavoro e Maverick, e la cosa le lasciava ben poco tempo libero. Quel poco tempo che aveva, preferiva passarlo con Zooey, il che risultava con lei che non faceva mai nuove conoscenze. Non che la cosa non le andasse bene, Zooey era una delle sue persone preferite e passare il tempo con lei la faceva stare davvero bene. Era comunque interessante, però, incontrare gente che non fosse il solito collega di lavoro. Certo, c'erano anche quegli strani incontri con gente mai vista prima, in città in cui non era mai stata; ma Kellan era finalmente qualcuno che le sembrava davvero interessante, qualcuno diverso dal solito.
    É un sollievo, voglio dire io e te parliamo la stessa lingua... Fa quasi impressione trovarmi di fronte a qualcuno che non si è lasciato abbagliare dal luccichio di quel mondo. Le parole del ragazzo fecero sorridere Mavi in modo divertito; era convinta che Camille Hunter aveva sognato per anni che la nipote si facesse "abbagliare dal luccichio di quel mondo", e probabilmente ancora ci sperava. "Dopo tutti quegli anni passati ad indossare vestiti che mi facevano somigliare terribilmente ad una meringa, e a dover sorridere a colleghi di mio nonno che mi parlavano di cose che una bambina non capirebbe mai; credo di voler solo dare fuoco a tutte le cose abbagliati di quel tipo di eventi". Mavi sentiva già sua nonna, a Londra, rabbrividire al solo pensiero di sentirla parlare cosi dei suoi preziosissimi eventi. Il tono era ovviamente leggero, ormai era quasi arrivata al punto in cui tanto valeva rassegnarsi e partecipare senza pensarci troppo; ma questo non toglieva il fatto che quei posti erano davvero noiosi se non eri li per far finta di essere amico di tutti mentre, nel contempo, pensavi a quale potesse essere il modo migliore per spillargli probabilmente piu soldi.
    "Questa sera c'è uno di quegli eventi, darei il mio braccio destro per evitare di presenziare. Purtroppo ho promesso a mia madre di esserci, almeno quel tanto che basterà per dare l'idea che io approvi quel genere di situazioni e che sia di sostegno alle loro iniziative". Mavi ascolto attenta il biondo fino a che lui non termino di parlare. Capiva bene quello che intendeva; ogni volta si riprometteva di dire di no, e ogni volta si ritrovava incastrata ad una nuova funzione. Si trovava a dover promettere di partecipare perché, alla fine, ancora un po' cercava l'approvazione della nonna. No, forse non esattamente l'approvazione, probabilmente voleva soltanto farle vedere che ci teneva ancora a renderla felice e che quindi era disposta a partecipare ad eventi stupidi. Non le piaceva essere vista sempre come quella che va contro i voleri della famiglia, perché quella non era mai stata la sua intenzione, per quanto gli Hunter pensassero il contrario. "Sembra davvero l'evento più emozionante dell'anno!" Affermó con tono sarcastico.
    "Tu sei stata invitata? Potresti... Sai che ti dico? Perché non vieni con me? Sarebbe sicuramente meno penoso per me trascorrere quelle poche ore in buona compagnia e potresti conoscere mia madre da vicino..." La proposta del ragazzo fu improvvisa, tanto che Mavi rimase un attimo sorpresa prima di replicare tenendosi suo vago, almeno per il momento. "Hey! Stai per caso cercando di comprarmi?" domando accennando al fatto che andando avrebbe potuto conoscere la madre da vicino. La cosa l'allettava parecchio, infondo tutti affermavano che fosse un medico straordinario, conoscerla sarebbe stata davvero un'occasione unica.
    "Hai un figlio?" A dire la verità, Mavi aveva letteralmente appena realizzato di aver parlato di Maverick. In genere, non parlava mai del figlio subito dopo aver conosciuto qualcuno, aspettava sempre un po' e non era di certo perché se ne vergognava. Certo, qualcuno avrebbe potuto ritenere il figlio un "incidente"; ed era vero che Mavi non l'aveva pianificato, ma quello non ere il motivo per cui in genere si teneva la notizia per se. Il problema, per lei, erano sempre le domande che arrivavano dopo. Le prime erano sempre sulla linea del "Ah, quindi hai un fidanzato/sei sposata?" e, quando Mavi replicava di no, arrivava la domanda che odiava più di tutte: "E il padre?" Non le piaceva parlare di quell'argomento, per nulla. Il padre di suo figlio aveva deciso di sparire e Mavi stava bene anche così, meglio non avere persone del genere intorno no? Soprattutto persone che prima ti promettono di esserci e poi spariscono di punto in bianco senza dire una parola. "Si.. Ha due anni", disse alla fine con tono gentile e un lieve sorriso prendendo a giocare nervosamente con le mani, troppo preoccupata che le sarebbe arrivata quella domanda da un momento all'altro per rendersi conto di come aveva reagito Kellan alla notizia. Quando però la domanda non sembrò arrivare, Mavi iniziò a rilassarsi di nuovo. Sperava soltanto che lui non si fosse accorto della sua reazione.
    "No, per molto tempo sono stato alla deriva. Ma ero una persona diversa, un tipo che ad oggi non sarei stato fiero di portare in giro..." Mavi era realmente interessata a quello che Kellan aveva da dire; il ragazzo sembrava seriamente "pentito" di quello che era successo in passato. A guardarlo cosi non avrebbe mai detto che potesse essere uno che poteva aver causato problemi o cose del genere ; aveva più l'aria da vero e proprio principe azzurro, ma questo Mavi non l'avrebbe mai detto a voce alta. Una piccola parte di lei voleva davvero chiedere cosa avesse combinato di così grave da parlarne con quei toni; fortunatamente James aveva abbastanza autocontrollo da sapere quando evitare certe domande, quindi rimase in silenzio mentre Kellan riprendeva a parlare. "Ma quando ho capito che questo lavoro mi appassionava e che vi ero portato mi ci sono buttato anima e corpo, so essere molto perseverante quando voglio... Ecco perche non ti permetterò di rifiutare la mia offerta.
    Mavi si ritrovò a sorridere divertita dalle ultime parole di Kellan, aveva l'impressione che non scherzasse per nulla quando diceva di non accettare una risposta negativa. Stava davvero per dire di si ad una peronsa che, di fatto, aveva appena conosciuto? Era anche vero che Kellan aveva qualcosa che lo rendeva davvero interessante, e Mavi non aveva intenzione di finirla lì, voleva saperne di più. Magari avrebbe anche passato una buona serata; gli ultimi eventi di famiglia a cui aveva preso parte erano stati un vero e proprio strazio, i gemelli e William ormai approfittavano di quelle occasioni per cercare possibili clienti (non che Mavi potesse dargli torto) e lei girava per lo più a vuoto. Era più che ovvio che non potevano più fare quello che facevano da bambini, ma la rossa comunque avrebbe preferito averli attorno piuttosto che starsene da sola a far finta di apprezzare qualsiasi fosse il motivo per cui avevano invitato tutta quella gente.
    "Okay, va bene. Accetto l'invito, ma..." Rispose alla fine James, puntando per un attimo il dito contro Kellan. "...se morirò di noia anche a questo evento ti riterrò responsabile". Terminò quella che doveva essere una minaccia, ma che era ovviamente stata detta con un tono divertito. Era abbastanza sicura che non si sarebbe annoiata neanche per un secondo in compagnia del biondo. Le avrebbe fatto più che bene andare; oltre al fatto che non aveva mai molte possibilità di andarsene in giro per svago, si sta a avvicinando anche uno dei suoi soliti viaggi a Londra dalla famiglia, e lì si che avrebbe dovuto affrontare serate terribili.
    "Credo che se tu e i miei fratelli provaste a lavorare insieme, probabilmente finireste per conquistare una città intera", disse osservandolo di nuovo, il sorriso divertito ancora stampato in faccia. "Sembrate avere lo stesso livello di testardaggine", aggiunse subito dopo come a spiegare cosa intendeva. Ci credeva davvero, i gemelli se si mettevano in testa una cosa difficilmente la lasciavano perdere; Kellan, a quanto sembrava, era altrettanto testardo.
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    CITAZIONE (badhabits. @ 18/6/2017, 12:04) 
    nooooooooooo povero piccì e povera te uffa! Vabbbene don't worry!

    Da quando sto a Londra non me ne sta anda una bene oh c_c Era meglio se rimanevo a casa mia e.e
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    Odio scrivere sempre qua, ma devo avvertirvi che il mio pc mi ha ufficialmente abbandonata per sempre ieri sera, quindi le mie risposte e la mia presenza sarà poca fino a che non ne compro uno nuovo. Le risposte arriveranno comunque, ma io e il tablet non siamo molto amici quindi dovrò lavoraci un po' più del solito c_c
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    Okay, mi devo scusare per l'assenza ma la mamma di sti ragazzini sta settimana e la prossima mi tiene tipo in ostaggio ç_ç
    Proverò a rispondere a tutto entro questa domenica, e scusatemi se fino alla fine della prossima settimana ci sarò pochissimo ç_ç
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    Sapete che io mi scordo le cose quindi vi devo avvertire secoli prima ç_ç
    Me ne torno quattro giorni a casa quindi dal 26 al 29 non ci sarò. Passerò dal tablet o dal cellulare ovviamente, anche perchè avrò il wi-fi di casa mia, ma non mi porterò il PC perchè è mezzo scassato e so sicura che se me lo porto dietro questo sarà l'ultimo viaggio che accetterà di fare in vita sua e.e
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    PURE IO, PURE IO, PURE IO *O*

    skywalker.
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    [URL=http://sixdegreesofseparationgdr.forumcommunity.net/?act=Profile&MID=10269945]skywalker.[/URL]
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    I
    l tono del ragazzo, quando riprese a parlare, indicava palesemente il fatto che quello non era il suo argomento preferito, Mavi si sentì un po' in colpa per aver fatto quella domanda sulla madre poco prima. "Specialmente nel mio caso… Dopotutto parla già abbastanza di loro la cronaca mondana con i titoletti stampati in prima pagina sui grandiosi party organizzati per quella o quest’altra cena di beneficenza!" Mavi prese a rigirasi il calice vuoto tra le mani mentre Kellan finiva di parlare. Lasciò uscire uno sbuffo divertito, non perchè trovava effettivamente divertente la cosa, ma perchè capiva bene cosa il biondo intendesse. La cosa buona è che lei era sempre stata più o meno circondata dai fratelli che le rendevano quelle serate meno noiose o che almeno provavano a farlo; l'aria contrita del ragazzo invece sembrava intendere che lui non aveva avuto gli stessi "svaghi" durante quelle serate. Quelle poche volte che i fratelli non avevano presenziato a quegli eventi, le ore non erano passate così facilmente come al solito; quindi poteva immaginare il motivo per cui non piacevano a Kellan. "Ah! Le cene di beneficenza, le mie preferite..." replicò con un tono che faceva capire come in realtà non le piacessero per nulla, stava cercando di provare a tirare su il morale al biondo, ma forse quello era il modo sbagliato. "Tutte quelle brave persone che fanno a gara a chi spende più soldi. Per beneficenza, ovviamente, assolutamente non per finire sulla prima pagina del giornale il giorno dopo", terminò di dire alzando per un secondo gli occhi al cielo.
    Lasciò andare il calice di vetro sul bancone e si mise a sedere meglio sullo sgabello, lisciandosi automaticamente la gonna del vestito mentre ascoltava quello che Kellan aveva da dire, il tono di voce sembrava essere di nuovo più allegro e non irritato come pochi secondi prima, doveva avere dei seri problemi con la sua famiglia se il solo nominarli lo innervosiva in quel modo. Mavi non era di certo la persona più adatta per metterci bocca visto come se la cavava lei con la famiglia della madre. "Beh mi sarei immaginato un lavoro solo apparentemente comune, ma che sicuramente tu svolgessi con molta passione. Sembri il tipo di persona che non si lascia semplicemente scivolare le cose addosso… magari la proprietaria di un negozio di fiori o una maestra elementare… no.. troppo innocente con quella criniera rosso fuoco" James era rimasta ad ascoltarlo attentamente, un sorriso divertito sul viso per tutto il tempo e, quando lui finì di parlare, ridacchiò piano alle sue parole prima di replicare. "Sai che un negozio di fiori non mi dispiacerebbe per nulla? Meno problematico e molto meno stressante di un ospedale", si ritrovò a replicare pensando per una frazione di secondo a come sarebbe la sua vita se, al posto del medico, avesse aperto un negozio di fiori. Si, decisamente meno tragico e più rilassante. "La maestra credo sia assolutamente un no, ho già un piccolo uragano a casa che mi basta ed avanza. Non potrei mai gestirne 20 chiusi tutti in una classe", scherzò sempre rivolta a Kellan. Poi il ragazzo disse qualcosa di piuttosto serio; "Forse stavo semplicemente immaginandoti in un ambiente dove le persone non tentano di ammazzarsi l’una con l’altra per un intervento in più, per vedere pubblicati i risultati delle loro ricerche o dove il vero significato del proprio lavoro lo si riesca ancor a preservare, senza che i soldi, i finanziamenti e tutta la burocrazia che sta dietro ad un’azienda ospedaliera non prendano il sopravvento su ciò che conta davvero. Non sembri appartenere a quello schema… Ma magari mi sbaglio", Mavi rimase un attimo in silenzio, come per assorbire bene quello che le era stato appena detto.
    Era un dottore da poco, poco più di tre anni, ma aveva già assistito a parecchi di quegli "eventi" descritti dal biondo di fianco a lei. Non era per nulla pochi, infatti, i medici che realmente litigavano per chi dovesse fare quale operazione; e non stava pensando a gente appena arrivata che voleva scalare gli altri per arrivare ad essere il migliore, ma anche di medici che lavoravano ormai da anni. Come aveva detto Kellan, molte erano le cose che purtroppo rendevano l'ambiente ospedaliero per nulla perfetto, ma quello non era mai stato il motivo per cui la rossa aveva deciso di intraprendere quella carriera. Certo che le sarebbe piaciuto diventare un medico eccellente, ma non era per potersene poi vantare. Diventare un grande medico voleva dire, per lei, che aveva combinato qualcosa di buono nella chirurgia d'emergenza e che aveva lasciato magari un segno. Sperava di non diventare mai un medico di quelli che si preoccupano solo della fama e delle apparenze, aveva sempre la paura di diventare esattamente come sua nonna, e anche un po' come sua madre, che somigliavano spaventosamente a quei medici descritti da Kellan. "Parlami un po’ di te, hai sempre sognato di intraprendere questa professione? O sognavi come tutte le bambine di diventare una ballerina? O magari una star del cinema?!" Questa volta era stato lui a rallegrare i toni della conversazione, Mavi non aveva risposto neanche a quello che aveva affermato prima, era finita così sovrappensiero che non si era resa conto di quello che le accadeva intorno. Tornò a sorridere al biondo prima di rispondergli, finalmente. "Uhm, ho avuto la mia fase 'da grande sarò una principessa', ma è durata ben poco, i miei fratelli mi hanno distrutto il sogno, scherzò ridacchiando di nuovo. Però, si, non l'ho sognato esattamente da sempre, ma è da quando ho 16 anni che continuo a pensare che il medico è la strada giusta per me, aggiunse con un altro piccolo sorriso rivolto a Kellan. La mia vita non è esattamente così interessante, come vedi terminò con una mezza alzata di spalle. Tu piuttosto, hai sempre voluto fare il broker? Era davvero curiosa della risposta, i gemelli erano entrati dritti a far parte di una delle aziende degli Hunter subito dopo il college; certo se la cavavano alla grande e Mavi era sicura che avrebbero avuto lo stesso successo anche da soli, ma quella che gli aveva dato Edward Hunter era una spinta non poco indifferente. Era curiosa di sapere come invece il biondo avesse intrapreso quella carriera; da come parlava dei genitori non sembrava uno di quelli che si faceva aiutare, ma piuttosto uno di quelli che fa tutto da solo.
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    Prima che mi dimentico (perchè mi conosco e me lo dimenticherò e.e)
    il 28 partirò per iniziare a fare l'AuPair in Inghilterra; la famiglia in cui andrò ha il wifi ovviamente e mi porterò il PC, solo che non so come andranno i primi giorni quindi potrei essere assente per un po. ç_ç
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    CITAZIONE (myricæ @ 2/4/2017, 13:29)
    Visto che ho appena rinnovato un profilo FB tutto per i gdr/forum ve lo linko: Nora Myr
    Per il resto, sono molto poco social u.u

    *inizia a scorrazzare per i vostri tumblr con non chalance*

    Mi hai ricordato che ho anche io il profilo FB per i gdr, mi ero completamente dimenticata e.e

    CITAZIONE (badhabits. @ 2/4/2017, 13:44)
    pfffff io ormai uso praticamente solo instagram, voi lo avete?

    Scherzi? Io sono fin troppo dipendente da instagram *O*
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    Q
    uando aveva 5 anni, si era chiesta per la prima volta il senso di quelle cene formali della famiglia di sua madre, per essere più precisi si era ritrovata a chiedere a sua nonna per quale motivo erano tutti così "tristi" durante quegli eventi. Aveva aggiunto che a "casa di nonno Henry le persone erano sempre tutte carine". Non aveva ricevuto una risposta, Camille aveva detto qualcosa a proposito del fatto che le bambine ben educate non facevano domande del genere, aveva sistemato il fiocco nei capelli della nipote ed era uscita dalla stanza senza un'altra parola. Era probabilmente stato quello il momento in cui sua nonna aveva deciso che sua nipote le avrebbe dato non pochi problemi. Eppure la domanda della bambina era stata fatta soltanto per pura curiosità ed era stata del tutto innocente. Ogni volta che ripensava al rapporto che aveva con la nonna i sensi di colpa non erano pochi; Mavi, crescendo, aveva fatto in modo di compiacere la nonna il più possibile e gli unici momenti in cui la nonna aveva mostrato un barlume di soddisfazione erano stati quelli in cui la rossa le riportava eccellenti voti da scuola. Poi, però, Mavi si era trasferita negli Stati Uniti e quel poco di orgoglio che sua nonna aveva per lei si era completamente volatilizzato. Sapeva che la nonna era sempre stata così, non mostrava mai molto affetto, non l'aveva fatto neanche con i suoi figli, ma questo non voleva dire che a Mavi andasse bene la cosa. Lei, da parte sua, le voleva davvero bene anche se tra di loro c'erano continue discussioni e sguardi di disapprovazione su come la ragazza ancora non si era decisa a tornare tra i ranghi della famiglia Hunter come avevano fatto i gemelli. Quel posto la stava facendo pensare a cose a cui non voleva di certo pensare durante quella che vedeva un po' come una vacanza. Era decisamente meglio concentrarsi invece sull'uomo di fianco a lei, continuare la conversazione l'avrebbe tenuta con la mente ben lontana da ricordi poco felici.
    Mi dispiace, Mavi gli sorrise prima di replicare con una lieve alzata di spalle. "Me lo sarei dovuta aspettare, non è esattamente noto come quello più puntuale". Sul suo volto apparve di nuovo un mezzo sorriso, come già detto, a Max l'avrebbe fatta pagare in qualche modo, più che altro perchè per aspettare lui aveva saltato il pranzo.
    E’ mia madre in effetti, dopo il matrimonio ha scelto di mantenere il cognome di mio padre, uno dei più grandi e generosi contribuenti del Chicago Med, le parole di Kellan le sembrarono quasi recitate, l'aveva detto come un testo imparato a memoria per la scuola, e Mavi non mancò di notarlo. Apparentemente non era l'unica ad avere qualche problema con i parenti. Mavi si sentì in dovere di rimediare alla cosa, anche se non sapeva bene cosa ci fosse che non andava e gli sorrise quasi timidamente prima di aprire bocca. "Oh...questo spiega un po' di cose" riuscì soltanto a dire prima di prendere un altro sorso di vino e rendersi conto che aveva fatto tutto tranne che rimediare a quella che -era convinta- fosse stata una domanda sbagliata da fare al giovane. "Uh..ehm, intendo dire che ora capisco perchè al Chicago Med gli altri medici non parlavano di altro". Non era per nulla sicura di aver risolto nulla a dirla tutta. "Però posso capire perchè non esattamente una cosa di cui si vuole parlare", aggiunse spostando gli occhi su Kellan solo per un secondo, prima di prendere di nuovo in mano il calice di vino. Sua nonna, e la famiglia di sua madre in generale aveva donato così tanti soldi in firo per Londra che Mavi aveva perso il conto, ma quella che non si dimenticherà mai è la sua scuola, o meglio, la scuola a cui erano andati sia lei che i suoi fratelli. Dopo il trasferimento negli USA pensava di essersi liberata da tutta quella gente che conosceva i suoi nonni; ma non era stata affatto raro incappare in qualcuno che, una volta capito chi fosse, si lanciasse a lodare gli Hunter per chissà quale nuovo successo. A Mavi non era mai piaciuto essere nota come la nipote di Camille ed Edward Hunter, quindi poteva capire il biondo.
    Notevole. Avrei immaginato qualcosa di diverso, ma provo molto rispetto per chi fa una scelta così altruista, la rossa rimase un po' incuriosita dalla frase, e non ci mise molto a dare aria a quello che le era subito ronzato per la testa. "Ora sono decisamente curiosa di sapere a cosa avevi pensato", affermò con un sorrisetto divertito prima di ascoltare con altrettanta curiosità di cosa si occupasse l'uomo. Sono un broker finanziario dell Dean Witter. Niente di eccezionale, non salvo vite come te Mavi Lightwood… Ma a modo mio offro delle opportunità sì. Mavi aveva appena finito l'ultimo sorso di vino e scosse appena la testa alle parole di Kellan, posando il calice delicatamente sul bancone nel contempo. "Niente di speciale?" affermò con un nuovo sorriso. "Io lo trovo piuttosto interessante; i miei fratelli...loro si occupano della stessa cosa, e devo ammettere che mi ha sempre affascinato il modo in cui gestiscono tutto, probabilmente al posto vostro non saprei neanche dove mettere mano o da dove iniziare, ma direi che è tutt'altro che 'niente di eccezionale'". Chris e Julian erano sempre pieni di affari da concludere e Mavi non aveva idea di come gestissero trattative, e soprattutto tutti quei soldi, senza andare nel panico totale. Sapeva di non essere per nulla tagliata per quel genere di cose, mantenere la calma in un caso di emergenza all'ospedale era un gioco da ragazzi, ma essere un broker le metteva ansia al solo pensiero.
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    Q
    uel posto le ricordava parecchio l'atmosfera che si respirava quando doveva partecipare ad eventi della famiglia Hunter, era tutto così serio e tutti erano così "rigidi", per una che viveva di sarcasmo non era mai stato l'ideale essere circondata da persone di quel tipo. D'altra parte, era anche colpa sua visto che l'hotel se l'era scelto con cura smisurata. Non le erano mai mancate quelle situazioni, o gli sguardi di rimprovero della nonna e della madre, ma di certo le mancavano i momenti passati con i fratelli a cercare un modo per rendere le serate meno noiose e infinite di quello che erano. I gemelli finivano sempre per trovare qualcosa di geniale da fare ovviamente. Come non le mancavano per nulla neanche quegli abiti troppo pomposi in cui la infilavano da bambina, tutti di alta sartoria perchè non sia mai che i nipoti di Camille e Edward Hunter fossero vestiti in modo poco appropriato. A volte non capiva proprio quel modo di comportarsi, non metteva in dubbio che i suoi nonni le volessero bene, ma il loro modo di mostrarlo non era per nulla uno dei migliori. Tanto per fare un esempio, l'ultima volta che era stata a Londra, sua nonna e sua madre avevano regalato un completo di un'ottima sartoria italiana a Maverick, fin troppo simile a quello che stava indossando in quel momento il ragazzo accanto a lei; come se un bambino di due anni potesse davvero apprezzare una cosa di quel tipo. Ovviamente lui si aspettava qualcosa di completamente diverso da parte di suo nonna, e dire che ci era rimasto male era dire poco.
    Direi zero, non è un crimine essere inesperti, anzi per quanto possa valere la mia opinione è quasi un sollievo incontrare qualcuno che non conosca a memoria le offerte di posti come questo. Data l'ora ti consiglierei di non prendere niente di troppo forte, soprattutto se ancora a stomaco vuoto... Un bicchiere di bianco ghiacciato grazie! Il ragazzo aveva fatto un lieve sorriso, cosa che Mavi aveva ricambiato prima di replicare alle sue parole. "Diciamo che più che inesperta sono molto arrugginita sull'argomento" affermò arricciando il naso in una piccola smorfia, osservando per un secondo il barista che si muoveva per preparare l'ordine. Okay, forse era anche un tantino inesperta, soprattutto quando si trattava di superalcolici o cose del genere, sembravano trovare nuovi drink con nomi improbabili ogni secondo non li avrebbe mai ricordati tutti; un bicchiere di vino però non sembrava per nulla male, anzi. Un appuntamento saltato? Mavi aveva preso giusto un'altra nocciolina tra le mani quando il biondo le chiese quella cosa, spostò lo sguardo verso di lui con un mezzo sorriso. "Vatti a fidare dei colleghi..." replicò alzando gli occhi al cielo. La frase andava ovviamente a confermare la domanda che le era stata posta. L'avrebbe fatta pagare a Max in qualche modo, non sapeva ancora come, ma sarebbe successo. Infilò poi la nocciolina in bocca promettendosi che quella sarebbe stata l'ultima. In genere, se poteva, non saltava i pasti. Quella di certo non era la prima volta che accedeva, quando aveva turni particolarmente pieni finiva con il non riuscire a mangiare nulla per ore, a volte lo dimenticava completamente. Non sarebbe morta di fame, quello era sicuro, anche perchè in fondo qualcosina l'aveva sgranocchiata al Chicago Med durante le pause.
    Kellan Pryor, piacere, il ragazzo le aveva allungato la mano presentandosi. Mavi aggrottò per un secondo le sopracciglia, pensierosa, mentre allungava una mano a sua volta per stringere quella di Kellan. "Mavi Lightwood, piacere mio", si presentò a sua volta con un nuovo sorriso sul viso. Poi, però, non riuscì a trattenersi; "Pryor come il primario di Chirurgia?" domandò lasciandogli la mano e prendendo un piccolo sorso dal bicchiere di vino che era appena arrivato. Era per quello che aveva assunto un'aria pensierosa qualche secondo prima, forse si sarebbe dovuta fare gli affari suoi invece. Aveva appena passato la mattinata al Chicago Med ed era più che sicura che era quello il cognome che aveva sentito più volte in giro per l'ospedale, era un po' difficile dimenticarselo quando veniva ripetuto fino allo sfinimento da medici ed infermieri. D'altro canto, però, potevano non essere imparentati e lei sembrava solo strana come al solito suo. Nulla di nuovo insomma. Ancora invidiava un bel po' quel posto, tra le altre cose, tutte quelle macchine nuove e i reparti in perfetto ordine, le sembrava un sogno. Forse per la prima volta le sarebbe dispiaciuto tornare a casa dopo solo una settimana, se non fosse stato per Maverick.
    Di cosa ti occupi...? Le parole del biondo la fecero ripiombare nel presente, doveva smetterla di pensarci, era patetico. Gli sorrise di nuovo e si passò una mano tra i capelli, come per sistemarli, prima di rispondergli. "Traumatologia e Chirurgia d'emergenza", disse sorridente, andava piuttosto fiera del suo lavoro, su quello non c'erano mai dubbi. "E tu?", domandò osservandolo ancora e prendendo nel contempo un altro sorso di vino. Sembrava un perfetto uomo d'affari, ma infondo Mavi non era brava ad indovinare quel tipo di cose, le poche volte che aveva provato a farlo era finita con una delle sue solite figuracce e ad uno degli eventi super importanti della famiglia di sua madre tra l'altro. Il diretto interessato l'aveva presa sul ridere, sua nonna era prima sbiancata per l'imbarazzo e poi era diventata nera dalla rabbia. Mavi c'è ne aveva messo di tempo per farsi perdonare.
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33 replies since 21/8/2015
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